Il Soccorso Alpino e Speleologico di domani

Il Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna è un riferimento di fondamentale importanza per la sicurezza ed il soccorso in montagna, in grotta ed ambiente impervio: lo confermano gli interventi e le chiamate di soccorso, sempre più numerose e spesso complesse, alle quali i nostri tecnici rispondono 365 giorni all’anno, ventiquattro ore su ventiquattro, in modo gratuito e volontario. Lo conferma il sempre crescente impegno a portare tra la gente una cultura della sicurezza con incontri nelle scuole, attraverso campagne di comunicazione, organizzando eventi dedicati e garantendo una presenza capillare sul territorio, durante manifestazioni sportive ed eventi istituzionali.
Lo dimostrano le frequenti esercitazioni ed addestramenti, per essere pronti ad operare in ogni scenario e con ogni condizione meteorologica, per poter aiutare chi ha bisogno ed essere concretamente al fianco di chi in montagna ci vive, ci lavora o passa parte del proprio tempo.
Un impegno portato avanti con grande professionalità e competenza, che più volte ci sono state riconosciute.
Ringraziamo per questo le istituzioni, ed in particolar modo la Regione Emilia-Romagna, per una vicinanza ed un concreto supporto che percepiamo e per i quali non possiamo che essere riconoscenti.
Una riconoscenza che tuttavia non può e non deve essere un punto di arrivo, quanto l’inizio di una nuova stagione e di nuovi strumenti, che sempre più possano armonizzare l’operato del SAER e consentano a queste donne e questi uomini di servire la collettività nel migliore dei modi.
Crediamo che una Legge Regionale a favore del Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna possa andare in questa direzione, ovvero valorizzare l’operato e le progettualità del nostro Ente, un tassello importante di un sistema – quello dell’emergenza-urgenza della nostra Regione – che costituisce agli occhi di tutti un’eccellenza che corre oltre i confini nazionali. Una Legge regionale che, tra l’altro, ci chiede anche la struttura nazionale del Corpo, affinchè venga riconsociuta in maniera ancor più specifica la nostra capacità operativa e le nostre peculiarità.
Siamo fiduciosi che l’operato dell’Amministrazione regionale che verrà, alla quala sarà demandato – tra gli altri - il non facile compito di garantire la salute e la sicurezza dei cittadini, voglia tener conto di questa necessità operativa: lo chiedono i quasi quattrocento tra tecnici, medici ed infermieri che fanno parte del SAER, ma soprattutto lo chiede la montagna ed i suoi abitanti.

Regione Emilia-Romagna Paola Gazzolo

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