IL SOCCORSO SPELEOLOGICO RIPRENDE L’ATTIVITA’ DI ADDESTRAMENTO DOPO IL LOCKDOWN

Il Soccorso Speleologico da anni si addestra continuamente per rimanere aggiornato su nuove tecniche di soccorso, nuovi metodi di comunicazione interno/esterno grotta, movimentazione barella e come in quest’ultimo caso anche metodi di soccorso con dispositivi di sicurezza.
Dopo la prima fase della grande emergenza Covid-19, il CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) ha elaborato nuove linee guida, per operare in sicurezza al fine di contenere la diffusione del virus. Vista la particolarità di un soccorso ipogeo, spesso il distanziamento tra i soggetti coinvolti è sostanzialmente molto difficile. L’elevato numero di tecnici impiegati, le caratteristiche ambientali e le modalità di intervento rendono inevitabile interagire assieme a contatto ravvicinato.
Sabato 20 giugno scorso il SAER ha ripreso l’attività addestrativa utilizzando tutti i presidi di sicurezza dettati dalle linee guida. Con due sessioni parallele per evitare assembramenti, una presso la Grotta Malavolti, nella provincia di Reggio Emilia, e l’altra presso Abisso Ca’ Poggio nella provincia di Ravenna, due gruppi ristretti di tecnici hanno simulato un incidente e messo in pratica le manovre di movimentazione barella e recupero ferito verso l’esterno grotta.
Non è stato affatto semplice operare in queste condizioni e si sono messe in evidenza tutte le difficoltà e complessità sopraggiunte con l’emergenza COVID-19, per questo che ancora oggi il SAER assieme al CNSAS consiglia di limitare all’indispensabile l’attività speleologica. (GUARDA IL VIDEO -CLICCA QUI')

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