I medici ed infermieri alpini e speleo

Sono più di 700 i medici e infermieri oggi presenti all’interno del CNSAS. Portare soccorso sanitario in ambiente ostile è la mission principale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e i le migliaia di operazioni di soccorso condotte ogni anno sul territorio nazionale non possono prescindere dall’entusiasmo, il tempo e la professionalità che tutta la componente sanitaria del CNSAS mette in campo ogni giorno.

Sul territorio sono presenti responsabili medici regionali, una Commissione Medica Nazionale  e due Scuole, una Alpina e una Speleo, che lavorano in sinergia per formare medici e infermieri e i tecnici laici dal punto di vista sanitario, secondo le competenze specifiche.

La storia del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha visto tra i fondatori e ispiratori il medico dr Scipio Stenico, che fu tra i fondatori anche della CISA/IKAR, l’organizzazione internazionale sotto cui si raccolgono tutte le organizzazioni di Soccorso Alpino dei diversi paesi del mondo. La presenza e l’attività convinta di molti medici, molto spesso medici condotti delle valli dapprima e poi, man mano che l’organizzazione cresceva, molti più colleghi  hanno permesso lo sviluppo di un soccorso che, molto spesso in anticipo sui tempi, permetteva di giungere sull’infortunato e prestare le prime cure. Nascono allora gli zaini medici, le barelle  e si trovano le soluzioni ai problemi che la gestione di un ferito in quegli ambienti presenta.

Ogni anno le Scuole organizzano corsi accreditati ECM, sia di base che avanzati, su diversi argomenti di medicina d’urgenza e emergenza in ambiente montano, ipogeo e canyon, valutando materiali in uso e progettando o studiando soluzioni ai differenti problemi che tali ambienti e i tempi lunghi di intervento, quando non vola l’elicottero, impongono all’infortunato e ai soccorritori.

Compito della Scuola Nazionale Medici Emergenza ad alto rischio in ambiente ipogeo (Snamed) e’ quello di uniformare  e standardizzare le conoscenze e la gestione dell’infortunato in ambito ipogeo o in risorgenza fra tutto il personale sanitario speleo e o speleo subacqueo. Le linee guida di riferimento sono quelle internazionali sul trauma infatti tutto il personale ha seguito con successo i corsi PHTLS. Queste devono essere integrate tenendo conto della specificità dell’ambiente in cui si opera (temperatura,umidità, difficoltà di progressione) e delle caratteristiche del soccorso (tempo che intercorre fra incidente e arrivo dei soccorsi, necessità di disostruire tratti di grotta per permettere il recupero in sicurezza) fattori questi che vanificano il concetto di golden hour e aprono scenari di diverso trattamento del trauma.


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