Il percorso formativo della durata di due anni permette di ottenere la qualifica di Tecnico di Soccorso Speleologico, figura professionale specialistica riconosciuta dalla Legge n 74 del 2001 e normata dai piani formativi della Scuola Nazionale per tecnici di soccorso speleologico.
Si è trattato quindi di appuntamento molto importante al quale hanno partecipato 6 allievi e 4 istruttori regionali della XII Zona Speleologica SAER/CNSAS.
La sessione formativa si è tenuta presso l’Abisso Ca’ Poggio, nel Comune di Riolo Terme e nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola ed è stata anticipata da una sessione teorica online.
Oltre ai primi approcci al trasporto di una barella con infortunato medicalizzato, la sessione è stata dedicata alle manovre di base per il recupero in verticale con tecniche di “corda singola”, che consentono di operare in modo efficace con una dotazione ridotta di materiali e con una più agile movimentazione in grotta di tecnici ed infortunato. Tali tecniche costituiscono lo standard attuale delle tecniche in costante evoluzione.
Nel corso dell’addestramento si è lavorato a piccoli gruppi, opportunamente distanziati, ed indossando i presidi per la riduzione del rischio da contagio Covid-19, dotazioni e modalità che aumentano la difficoltà delle operazioni di soccorso.
I tecnici in formazione sono selezionati dopo un periodo di valutazione tra speleologi di adeguata esperienza e capacità, particolarmente motivati al soccorso, alla sicurezza e alla prevenzione degli incidenti in grotta.